L’organizzazione crono-temporale del cantiere
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Quando costruiamo o ristrutturiamo casa nostra abbiamo sempre fretta e vorremmo vederla terminata al più presto. L’unico modo per ottenere, nel più breve tempo possibile, il risultato finale che avevamo progettato consiste nel programmare un’ottima organizzazione crono-temporale delle fasi di lavoro...
Quando costruiamo o ristrutturiamo casa nostra abbiamo sempre fretta e vorremmo vederla terminata al più presto. L’unico modo per ottenere, nel più breve tempo possibile, il risultato finale che avevamo progettato consiste nel programmare un’ottima organizzazione crono-temporale delle fasi di lavoro. Le lavorazioni non possono essere realizzate in modo casuale in base al tempo a disposizione o in base all’indecisione che induce a procrastinare le scelte fondamentali. Le attività sono propedeutiche una all’altra e per evitare di avere “tempi morti” in cantiere è necessario avere ben chiare quali sono le tappe e rispettarle. Cosa intendo dire? Innanzitutto ad ogni fase corrisponde una specifica manodopera (muratore, coloritore, idraulico, etc.), è fondamentale raggruppare le varie manovalanze così da seguire un ordine temporale prestabilito, come per esempio:
- fase1 - demolizioni
- fase2 - costruzione di nuove murature
- fase3 - impianti (idraulico, elettrico, etc.)
- fase4 - controsoffitti
- fase5 - pavimenti e rivestimenti
- fase6 - finiture (coloriture, decorazioni, etc.)
Risulta assolutamente controproducente avere in una stanza l’idraulico che realizza l’impianto e in un’altra il coloritore che stende la pittura, significa cioè che sono state mischiate la fase 3 con la fase 6 e di conseguenza anche le fasi intermedie vengono compromesse. Occhio però a pensare che sia sempre e solo colpa dell’impresa che esegue i lavori, infatti quest’ultima è probabile che abbia dei ritardi ma è difficile che sovrapponga le diverse fasi. Il committente, al contrario, se non viene adeguatamente preparato e consigliato, potrebbe non sapere di dover affrontare delle scelte secondo un ordine preciso. La comunicazione tra progettista, committente e impresa diventa pertanto la fase zero, quella sulla quale si poggiano tutte le altre.
Francesca Chesi